INTERROGAZIONE n. 283 del 29/05/2017
Interrogazione n.283/10^ di iniziativa del Consigliere G. AIETA recante: "In merito al Protocollo d’intesa sperimentale tra l’INPS e la Regione Calabria per l’affidamento delle funzioni relative all'accertamento dei requisiti sanitari in materia d’invalidità civile – DCA n. 86 del 24 maggio 2017"

Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:
con D.C.A. n. 86 del 24 maggio 2017 il COMMISSARIO AD ACTA per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese ha stipulato un protocollo d'intesa sperimentale tra l'INPS e la Regione Calabria per l'affidamento delle funzioni relative all'accertamento dei requisiti sanitari in materia d'invalidità (art.18 comma 22 D.L. 6 luglio 2011 n.98, convertito nella legge 15 luglio 2011 n.111);
si tratta di un ennesimo atto illogico che, se pur posto al fine di migliorare, semplificare ed uniformare su tutto il territorio nazionale il procedimento di concessione delle prestazioni di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilita, nel quadro di un trattamento economico assistenziale uniforme, previsto dalla legge, in realtà non fa altro che andare ad aggravare e pregiudicare ulteriormente, la salute dei cittadini calabresi, incidendo - questa volta- soprattutto su coloro che si trovano in situazioni di disagio psichico fisico;
nella specie, nel decreto del Commissario espressamente si legge di affidare all'INPS, attraverso la stipula di specifiche convenzioni, anche le funzioni relative all'accertamento dei requisiti sanitari;
si tratta di un provvedimento che non tiene conto del tessuto sociale calabrese e soprattutto dei disagi che un tale atto comporta per tutti coloro che da ora in avanti, dovranno sottoporsi all'accertamento dei requisiti sanitari dì invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità;
procedendo ad approvare il suddetto Protocollo d'intesa, contrariamente a quanto sotteso alla ratio del provvedimento stesso, non solo, non si è posta alcuna tutela della salute pubblica, ma soprattutto non si è tenuto conto dell'estremo impatto negativo e di disagio che si crea per tutti i cittadini calabresi che si vedranno costretti, nonostante le patologie che dovranno essere accertate, a recarsi presso le sedi INPS territorialmente competenti per poter ottenere l'accertamento di un diritto;
considerato, altresì che: contrariamente a quanto posto a base del DCA, non si condivide il risparmio di spesa e soprattutto non si condivide l'inciso secondo cui l'applicazione del suddetto decreto non comporta nuovi maggiori oneri, diretti o indiretti, a carico dei cittadini;
in realtà è esattamente il contrario, in quanto si pone proprio a carico dei cittadini calabresi costi maggiori rispetto a quelli sino ad oggi sostenuti dagli stessi, anche solo per il fatto di doversi recare e/o accompagnare un soggetto che si trova in stato di fragilità psico fisica dal luogo dì residenza a quello oggi imposto dal Commissario;
Per sapere:
di voler intervenire al fine di scongiurare l'ennesimo atto illogico, anti economico, dannoso per l'interesse della collettività posto in essere dalla struttura commissariale per il piano di rientro.

Allegato:

29/05/2017
G. AIETA